9. La leggenda dell’Albero di Natale

La notte che nacque il Bambinello nella grotta di Betlemme, piante, animali e fiori, Re Magi, principi e comete, contadini e pastori, tutti si recarono a Betlemme a portare i loro doni.

Un piccolo abetino,  nascosto dietro la grotta, in un angolino, piangeva perché non aveva  nulla da regalare al bambinello appena nato.

Un angioletto che stava lì a guardare, impietosito, disse alle amiche stelle, dobbiamo far qualcosa per il nostro amico “abetino”.

Nell’arco di un baleno, più di tremila stelle discesero tra i rami del povero alberello, illuminandolo come l’alba d’una lucente primavera

  Quando aprì gli occhi, il bambinello, la prima cosa che vide fu lo splendore di quelle stelle che grazie all’angioletto avevan trasformato il Natale nella più bella ricorrenza del mondo, senza doni di oggetti, gioielli, frutta e panettoni, ma portando nella grotta di Betlemme pace, armonia e splendore.

Il Bambinello fece un gran sorriso all’abetino, e disse agli angeli, a partire da oggi il regalo che vi chiedo , il giorno di Natale di ogni anno, è quello di organizzare un gran concerto di trombe e campane dove sotto gli abeti illuminati da miliardi di stelle dovete ricordarvi di coloro che sono meno fortunati e che non hanno niente da donare ma soprattutto niente da mangiare.
E non dimenticate che il Natale è la festa dei buoni, di coloro che credono in una umanità rigenerata dove il dono più bello è quello del sorriso, della pace e della Generosità.

 Papis 019

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